Winter Dream

Vagrant Story, Ps1

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Nyanko Sensei
view post Posted on 17/1/2012, 02:21     +1   -1




Come la storia ci ha sempre insegnato, gli ultimi anni di vita di una console sono quelli in cui nascono i giochi migliori. Vagrant Story non è altro che l’ennesima dimostrazione di questa tendenza.
Siamo nel giugno del lontano 2000: la Playstation 2 è alle porte, ma la vecchia Playstation sta per mettere a segno ancora qualche colpaccio, prima del meritato pensionamento. Ecco quindi arrivare anche in Europa l’attesissima ultima fatica di casa Squaresoft, dopo la trionfale accoglienza ricevuta in Giappone. Vagrant Story, infatti, schizzò subito in testa alle classifiche di vendita del Sol Levante, riuscendo anche ad ottenere una storica valutazione di 40/40 su Famitsu Magazine, la più prestigiosa rivista locale.


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Rinforzi? Io sono i rinforzi!

Il gioco ci catapulta nell’immaginaria Valendia, terra sconvolta da un’estenuante guerra civile. La spettacolare sequenza iniziale (della durata di quasi 20 minuti), che mostra fin da subito il taglio cinematografico dell’avventura, ci informa sugli ultimi avvenimenti. Il castello del Duca Bardorba è stato preso dal gruppo di fanatici religiosi conosciuti come Müllenkamp, capitanati dall’enigmatico Sydney Losstarot; la situazione è ulteriormente peggiorata dall’intervento delle milizie del cardinale Batistum, che agiscono senza aver ricevuto alcun ordine dal Parlamento. L’assemblea allora decide di rimediare alla situazione mandando sul luogo Ashley Riot, il personaggio che impersoneremo: egli fa parte dei Riskbreaker, soldati scelti che agiscono in missioni particolarmente delicate e rischiose. Nonostante il suo intervento, gli ostaggi vengono uccisi e Sydney scompare. Il Duca, scampato al massacro perché al momento dell’attacco si trovava fuori dal suo regno, viene comunque ucciso una settimana dopo da un assassino sconosciuto. Le accuse allora ricadono sul nostro Ashley, che subito dopo scompare a sua volta. Nel gioco rivivremo le vicissitudini del Riskbreaker tra la settimana del massacro e l’uccisione del Duca: ci troveremo quindi ad esplorare Leà Monde, città dal passato glorioso, ora in rovina e popolata da oscure creature.
Ashley avrà veramente assassinato il Duca?

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Benvenuti a Leà Monde

La prima cosa a saltare nell’occhio è la realizzazione grafica, che sfrutta fino all’osso il processore Playstation: l’effetto è veramente sbalorditivo. Le ambientazioni sono dettagliatissime e suggestive, d’ispirazione fantasy medievale: mentre attraverseremo catacombe, foreste incantate, grotte sotterranee e centri urbani abbandonati, spesso ci capiterà di rimanere senza fiato. I brani musicali che accompagnano l’azione sono d’atmosfera, sebbene non particolarmente degni di nota; alta invece la qualità degli effetti sonori, realizzati in pieno stile Squaresoft. I filmati d’intermezzo, che ci mostrano gli sviluppi della vicenda, sfruttano lo stesso motore grafico del gioco, similmente a quanto accade in Metal Gear Solid; questo espediente mantiene il giocatore sempre nel vivo dell’azione, facendolo sentire il protagonista di un’oscura trama che pian piano si svela ai suoi occhi, con molti colpi di scena. Una nota di merito va fatta alla realizzazione dei tantissimi personaggi, nati dall’estro di Akihiko Yoshida (Final Fantasy Tactics), curati in maniera a dir poco maniacale: essi sono dotati di una gran varietà di espressioni facciali, muovono le labbra mentre parlano e addirittura sbattono le palpebre. Le numerose creature che popolano Leà Monde sono altrettanto belle da vedere quanto temibili da affrontare; inoltre, una volta sconfitte, entreranno a far parte di una particolare Enciclopedia, consultabile in ogni momento del gioco.

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Un Riskbreaker a Lea Monde

Fin dai primi istanti sarà chiara l'impronta particolare data alla narrazione, non tanto per la trama che seppur ben articolata non rappresenta alcunché di innovativo, quanto nello stile in cui essa sarà raccontata. Al posto dei classici dialoghi di testo, ci saranno dei baloon veri e propri, in pieno stile fumetto che, incredibile a dirsi, risultano particolarmente azzeccati nel contesto. La vicenda partirà dall'accusa di assassinio mossa al protagonista Ashely Riot, un Riskbreaker, ovvero un agente incaricato di far rispettare l'ordine e la giustizia nella regione di Valendia. Dovendo indagare su alcuni legami fra il Duca Bardorba ed il culto religioso Mullenkamp, si troverà coinvolto in altre oscure trame, e finirà ben presto per essere accusato dell'omicidio del Duca stesso. Durante le prime fasi di gioco vi verrà presentato l'incredibile setting di cui è costituito il mondo di gioco: labirintici corridoi, tetri cimiteri, caverne sotterranee e foreste misteriose. Ogni ambiente è caratterizzato da un aspetto unico, da una palette inconfondibile che aiuta sia a distinguere il luogo dagli altri, che ad evitare il senso di ripetitività che potrebbe derivare all' avanzare del gioco. Preparatevi ad affrontare aree quasi claustrofobiche, a volte veri e propri labirinti disseminati di creature nemiche e di puzzle. Ogni stanza che visiterete potrà nascondere un segreto magari da scoprire in un secondo momento, grazie ad alcune chiavi per ottenere l'accesso a determinate zone. L'esplorazione dell'ambiente è fondamentale, infatti, per proseguire, per aumentare il proprio arsenale e dare vita ad un guerriero pronto a tutto, perché i pericoli, di certo non mancano. Capiterà, inoltre, di dover risolvere piccoli puzzle basati sullo spostamento di casse, che rappresenteranno ulteriori sfide proposte dal gioco. Risolto il puzzle una volta, l'accesso alla stessa stanza-puzzle, darà il via ad una prova a tempo. Considerando il giusto equilibrio fra fasi di esplorazione e combattimento, possiamo facilmente dire che il gameplay di Vagrant Story risulta calibrato al meglio proponendo al giocatore una buona varietà di ambienti, nemici e sfide.

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Gioco di ruolo o gioco d’azione?

Vagrant Story, pur avendo molti dei tratti distintivi dei giochi di ruolo, può tranquillamente essere considerato parte di un genere a sé stante, tuttora unico nel panorama videoludico. Il gioco si basa nel superamento di vari dungeon, infestati di mostri e di puzzle da risolvere. Naturalmente saremo anche tenuti a sconfiggere temibili boss, a dire il vero particolarmente spettacolari e abbondanti: draghi grandi come montagne, golem di pietra, minotauri inbufaliti e fantasmi elementali sono all’ordine del giorno. Per far fronte a questi mostri, il giocatore può personalizzare l’equipaggiamento di Ashley in apposite officine, dove è possibile modificare o creare nuovi componenti dell’armatura e armi. Le combinazioni sono pressoché infinite, tanto da rendere i primi approcci un po’ disorientanti: una volta superato l’imbarazzo iniziale però, vi ritroverete a perdere intere nottate alla ricerca delle combinazioni più efficaci.
La vera novità del gioco però sta nel sistema di gestione dei combattimenti: questi sono strutturati a menù, ma non ci sono caricamenti e schermate a interrompere il fluire dell’azione. Si combatte sul posto, senza entrare in un’apposita arena come accade in Final Fantasy. Inoltre viene premiata la prontezza di riflessi del giocatore: se si preme il pulsante giusto nel momento in cui l’arma cala sul nemico, viene concesso un attacco aggiuntivo, e così via finchè non si sbaglia la combinazione. I colpi possono essere indirizzati alle varie parti del corpo, fino a rendere impossibile muoversi (ferita alle gambe) o l’uso dell’arma (ferita al braccio): questo aumenta la dose di strategia richiesta dalle battaglie, che abbisognano di un’attenta pianificazione. Come se non bastasse, più a lungo Ashley si troverà coinvolto in uno scontro, maggiormente salirà il suo livello di Risk, che rende più difficile colpire il bersaglio ma aumenta la possibilità di un attacco critico. Il sistema che viene così a delinearsi può sembrare assai complicato, ma in realtà dopo poca pratica tutto diventa molto naturale.

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Sistema di Combattimento

La prima peculiarità che distingue Vagrant Story dalla massa di altri giochi di ruolo di stampo orientale è il sistema di combattimento. Ogni creatura nemica sarà visibile a schermo e l'azione di combattimento si svolgerà in tempo reale con alcune varianti molto interessanti. Agganciando il nemico l'azione a schermo si fermerà, ed un reticolo in wire-frame, indicherà le zone dell'avversario che sarà possibile colpire. Ogni zona sarà associata ad un particolare effetto ed una percentuale di precisione del colpo inferto. Ad esempio puntando sulle gambe del nemico potremo rallentarlo, puntando alle braccia diminuire la sua forza in attacco e così via. La precisione sarà influenzata da molti fattori, fra i quali, ovviamente, la posizione della zona da colpire. Va da sé che mirare ad un arto semi-coperto dia minori possibilità di portare a segno il colpo rispetto ad un'altra zona ben in evidenza. Questo sistema costringe il giocatore a decidere strategicamente quale zona colpire per prima in relazione agli effetti desiderati; colpire con una probabilità inferiore un braccio sperando di infliggere un handicap, oppure andare sicuri al corpo protetto da un' armatura? Saranno queste le decisioni che dovrete prendere durante i combattimenti di VS, ma le sorprese non finiscono qua. Dopo le prime fasi di gioco, infatti, acquisirete Chain Abilities, Grimori e Break Arts, per rimpolpare ulteriormente le vostre possibilità offensive. Mentre i Grimori altro non sono che le classiche magie consuma Mp, le altre due categorie necessitano di spiegazione. Le Chain Abilities sono particolari attacchi da concatenare ai colpi standard; una volta sferrato il primo colpo al nemico, un punto esclamativo comparirà ad indicarvi il tempismo per proseguire la combo, tuttavia per evitare combo infinite all' aumentare del numero di colpi in sequenza, diminuirà anche il tempo di reazione per continuare la catena. Le Chain Abilities a disposizione saranno molte e diverse fra loro ed aumenteranno al crescere del vostro livello di esperienza, spaziando da abilità d' attacco, status alterati, o possibilità difensive. In qualunque momento nel menu apposito sarà possibile organizzare le proprie abilità richiamabili con i tasti frontali del joypad. Un ulteriore aspetto del sistema di combattimento è dato dal valore di Risk, che aumenterà ad ogni colpo inferto. Un valore di Risk alto diminuirà drasticamente la vostra precisione e la vostra difesa rendendovi così molto vulnerabili, ma aumenterà la possibilità di infliggere danni elevati come colpi critici. Valutando attentamente le variabili da tenere in considerazione durante il combattimento appare evidente la profondità e la strategia necessaria per affrontare gli scontri. Rischiare aumentando le catene, oppure andare sul sicuro infliggendo pochi danni alla volta? La scelta starà solo a voi e al vostro modo di giocare. Gli scontri coi nemici non saranno affatto semplici da affrontare senza la dovuta preparazione attraverso un equipaggiamento appropriato. Esistono, infatti, diverse categorie di mostri (draghi, golem, non morti, umani, animali e così via) ed ognuna richiede un tipo di attacco specifico fra contundente, tagliente e penetrante. Ovviamente cercare di infilzare un golem di pietra con una spada lunga produrrà ben pochi risultati rispetto all' incessante martellamento ad opera di una mazza o di un bastone. Oltre questa importante differenza che costringe il giocatore di fatto ad avere un nutrito arsenale adatto ad ogni tipologia di nemico, esiste anche un' altra caratteristica fondamentale da tenere in considerazione se non si vuole fallire miseramente nel corso del gioco, ovvero l'affinità della vostra arma ad una categoria di nemici. Come anticipato in precedenza, ogni nemico è suddiviso in una categoria ben determinata, l'affinità dell'arma con quel particolare nemico crescerà di conseguenza uccidendo nemici di quel tipo. Incrementando l'affinità di un' arma verso una tipologia di avversari, di conseguenza diminuirà verso un' altra, forzandovi a costruire delle armi specifiche per ogni tipologia. Il processo di specializzare l' arma in vostro possesso è piuttosto lungo e complesso, ma per fortuna in vostro aiuto occorrerà l'incredibile sistema di crafting che consentirà di creare o potenziare l'equipaggiamento. Basterà trovare un workshop ed avere i materiali richiesti e potrete scegliere tra creare un nuovo oggetto (arma o pezzi di armatura), fonderlo con altri esistenti o potenziarlo attraverso rune apposite. Creare un' arma richiede, infatti, sia un' elsa, che una lama e a volte qualche pietra particolare, ognuna di queste categorie può essere trovata di un materiale particolare, come ferro, acciaio e molto altro ancora. Descrivere tutto ciò che il titolo ha da offrire in questo senso non è un impresa facile vista la mole incredibile di possibilità, tuttavia sappiate che per ottenere gli oggetti più preziosi dovrete faticare non poco ed esplorare attentamente tutte le locazioni presenti sulla mappa, alcune delle quali non accessibili durante la prima partita.

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Una sfida impegnativa

Completare Vagrant Story in ogni sua parte rappresenta una sfida decisamente impegnativa: sono garantite almeno una trentina di ore di gioco. Questa però si rivela essere un arma a doppio taglio, perché la vastità del gioco, unita ad un sistema di combattimenti che richiede un po’ di pratica, potrebbero scoraggiare chi non ha né il tempo né la voglia di affrontare una simile sfida. Un altro appunto negativo è da fare per la mancata localizzazione dei dialoghi: un vero peccato, perché impedisce di comprendere appieno tutti i risvolti della trama, a meno che non si conosca molto bene l’inglese o si giochi con un dizionario a portata di mano.

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