Milano è un comune italiano di 1.317.882 abitanti, capoluogo della regione Lombardia. È il secondo comune italiano per popolazione, dopo Roma, e costituisce il centro della più vasta area metropolitana d'Italia nonché una delle più popolose d'Europa.
LA STORIA
Fondata dagli Insubri all'inizio del VI secolo a.C., fu conquistata dai Romani nel 223 a.C. e fu chiamata Mediolanum; accrebbe progressivamente la sua importanza fino a divenire una delle sedi imperiali dell'Impero romano d'Occidente. Durante la sua storia assume svariati ruoli, tra i quali capitale, nonché principale centro politico e culturale, del Ducato di Milano durante il Rinascimento e capitale del Regno d'Italia durante il periodo napoleonico. In ambito culturale, Milano è dal XIX secolo il massimo centro italiano nell'editoria, sia libraria che legata all'informazione, ed è ai vertici del circuito musicale mondiale grazie alla Scala e alla sua lunga tradizione operistica.
Divenne "capitale economica italiana" durante la rivoluzione industriale che coinvolse l'Europa nella seconda metà del XIX secolo, costituendo con Torino e Genova il "Triangolo industriale". Da questo periodo in poi e soprattutto dal dopoguerra, subì un forte processo di urbanizzazione legato all'espansione industriale che coinvolse anche le città limitrofe, e fu meta principale durante il periodo dell'emigrazione interna. Nell'ultimo secolo ha stabilizzato il proprio ruolo economico e produttivo, divenendo il maggiore mercato finanziario italiano, ed è una delle capitali mondiali della moda (insieme a Parigi, Londra e New York) e del design industriale. Alle porte di Milano, a Rho, ha sede la Fiera di Milano, il maggiore polo fieristico d'Europa.
Età antica
Milano fu fondata dalla popolazione ligure o celto-ligure degli Insubri, che aveva fatto parte in epoca protostorica della cultura di Golasecca. La fondazione avvenne, secondo il racconto di Tito Livio, poco dopo il 600 a.C. ad opera di Belloveso, nipote del re dei Galli Biturigi, che si insediò nel mezzo della pianura sovrapponendosi alle precedenti popolazioni. Dopo essere stata la più importante città dei Galli Insubri, nel 222 a.C. venne conquistata dai Romani, in seguito ad un aspro assedio posto dai Consoli Gneo Cornelio Scipione Calvo e Marco Claudio Marcello. La conquista fu contrastata dalla discesa di Annibale al quale la popolazione locale si alleò. Fu solo nei primi anni del II secolo a.C. che gli Insubri e i confinanti Boi si assoggettarono alla dominazione romana. I Romani la chiamarono Mediolanum, che probabilmente riproduce un toponimo celtico (in mezzo alla pianura). Un'altra ipotesi etimologica si basa sul primo simbolo della città, la scrofa semilanuta (in medio lanum). La discussione tra le due etimologie è ancora aperta, estesa a una ventina di altre ipotesi.
Età medievale
Milano seguì poi le vicende della decadenza dell'edificio imperiale romano. Nel 402 d.C., dopo un lungo assedio, la città riuscì a respingere i Visigoti comandati dal re Alarico: dopo questi fatti l'imperatore Onorio prese la decisione di spostare la sede della capitale dell'impero da Milano a Ravenna. Allo sfaldamento della società tardo-antica e alla conseguente crisi demografica, fece da contraltare il primo insediamento di un popolo germanico: quello degli Eruli di Odoacre. Nel 493, I Goti guidati da Teodorico sconfissero Odoacre che aveva deposto l'ultimo imperatore romano d'occidente, Romolo Augustolo. La sempre più precaria situazione politica e militare causò però alla città diverse ferite e Milano conobbe, nel 539, la sua prima distruzione: l'imperatore romano d'Oriente Giustiniano I, deciso a riconquistare i territori imperiali d'occidente, attaccò Teodorico inviando in Italia al comando delle sue truppe i generali Belisario e Narsete, iniziando quella che diventerà la lunga Guerra gotica. Nel 539 Milano, per dissensi tra i due generali, si trovò alla mercè dei Goti di Uraia che la incendiarono e massacrarono la popolazione. A questo evento si deve la distruzione dei marmi e dei grandi edifici della Milano ex capitale dell'Impero, dalla basilica ai templi pagani, fino alle grandi e ricche ville patrizie che vennero letteralmente e sistematicamente spogliate ed infine date alle fiamme con tutta la città. Nel VI secolo, con l'arrivo dei Longobardi nella Pianura Padana si registrarono alcuni decenni di saccheggi e spogliazioni, ai quali seguì un primo impulso di rinascita. Dall'entrata a Milano di re Alboino, nel 569, il ripopolamento di centri urbani e campagna assunse ritmi sostenuti, donando al territorio una struttura che esprimeva la sintesi dell'elemento romano e di quello germanico. Dai nuovi dominatori, l'Alta Italia prese il nome di Langobardia Maior (da qui poi il termine Lombardia) e Milano divenne uno dei centri preminenti del nuovo regno. Capitale del dominio longobardo era la vicina Pavia ma anche Milano rivestì, per un breve periodo, questa funzione sotto il regno di Agilulfo e Teodolinda e del loro figlio Adaloaldo, dal 604 circa al 626 circa. Agilulfo scelse simbolicamente l'antica metropoli di Milano per presentarsi come re di tutta l'Italia e non solo dei Longobardi, tanto per l'incoronazione quanto come sua capitale (la residenza estiva era nella vicina Monza) e si proclamò, secondo quanto iscritto su una corona votiva, Gratia Dei rex totius Italiae. Accanto alla rivendicazione dell'unità tra Longobardi e Latini, per la prima volta nella storia longobarda compariva un riferimento alla volontà divina nella legittimazione del re. Il regno Longobardo finì nel 774 con la conquista di Pavia da parte di Carlo Magno che fatti prigionieri l'ultimo re Desiderio e la moglie, si proclamò Gratia Dei rex Francorum et Longobardorum e, nell'800, incoronato a Roma da Leone III, divenne il primo imperatore del Sacro Romano Impero, erede di quello romano d'Occidente.
L'importanza di Milano fu confermata quale sede di un conte imperiale e di un vescovo. Con la deposizione di Carlo il Grosso (887), viene meno la capacità di governo centrale e sono proprio conti e vescovi ad esercitare il potere locale: la città evolve in libero comune estendendo la sua influenza su gran parte della Lombardia (XI secolo). L'accresciuta importanza e indipendenza portarono all'inevitabile scontro con l'Impero. Distrutta nell'aprile del 1162 da Federico I Barbarossa, rinacque dopo la vittoria della Lega Lombarda nella battaglia di Legnano del 29 maggio 1176.
Un "Ambrosino", moneta milanese del 1300. Oggi la città premia con gli Ambrogini i cittadini benemeriti
Ducato di Milano
Nel tardo Medioevo Milano vide la lotta delle famiglie della Torre (o Torriani) e Visconti per il possesso della città con il predominio di quest'ultima che lascerà il passo solo alla metà del XV secolo, all'alba del Rinascimento alla famiglia Sforza.
Età moderna
Anche la Francia, però, avanzava diritti di successione sul ducato e Luigi XII nel 1499 invase il ducato scacciandone Ludovico il Moro. Carlo V di Spagna in quanto imperatore del Sacro Romano Impero, vi intronò Francesco II Sforza che morì senza eredi nel 1535 e Carlo V, con "diploma imperiale" nomino duca il proprio figlio Filippo II.
I diritti spagnoli sul ducato furono riconosciuti definitivamente con la pace di Cateau-Cambrésis (1559). La dominazione spagnola inizia con un lungo periodo di pace (1535-1620). Carlo V emana le Costitutiones Mediolanensis Dominii che lasciano al ducato un'ampia autonomia di governo, con l'unico vincolo di fedeltà al sovrano, ma creano un pernicioso dualismo con gli uffici regi che non sarà mai completamente superato. Fa anche redigere l'estimo del Ducato, che dovrebbe consentire una migliore esazione fiscale: in realtà provoca resistenze nelle oligarchie che controllano il governo cittadino e ducale e nel clero, che non vogliono rinunciare a privilegi e immunità. Inizia così un inasprimento fiscale che non cesserà che nel 1706. La devastante peste del 1629-1630 segnò profondamente la città e la sua cultura.
Pochi sono i segni evidenti rimasti a Milano della dominazione spagnola: i bastioni, demoliti però tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo; la chiesa barocca di San Giuseppe, in via Verdi, e il collegio Elvetico in via Senato. Infine, la darsena di porta Ticinese, fatta scavare dal conte di Fuentes nel 1603.
Uno dei pannelli del monumento, ora al museo del Castello Sforzesco, che il governatore spagnolo conte di Fuentes elevò a se stesso nel 1610 per aver completato il naviglio Pavese, mai andato oltre la conca Fallata
Il XVIII secolo vide Milano passare dalla dominazione spagnola a quella austriaca che continuò fino all'epoca napoleonica, eccezion fatta per una parentesi di tre anni in cui la città passò sotto il controllo del Regno di Sardegna tra il 1733 e il 1736. Fu un periodo di rifiorimento culturale che conobbe l'opera di intellettuali come Pietro Verri, Cesare Beccaria e Paolo Frisi.
Con la morte di Carlo II di Spagna, dilagò la grande guerra per la successione. Il 24 settembre 1706 Eugenio di Savoia fu alle porte di Milano e il governatore spagnolo, il principe di Vaudémont, abbandonando precipitosamente la città la lasciò in balia della nuova dominazione austriaca. Seguì il principe M. C. di Löwenstein che venne ricordato per aver ricostruito il teatro di corte distrutto in un incendio. L'Austria fu sovrana di Milano fino al 9 maggio 1796 data in cui l'arciduca Ferdinando d'Asburgo-Este lasciò la città a causa dell'arrivo di Napoleone impegnato nella campagna d'Italia.
Dal 1796 al 1799 Milano fu capitale della Repubblica Cisalpina, dal 1802 al 1805 capitale della Repubblica Italiana e dal 1805 al 1814 capitale del Regno d'Italia (1805-1814).
L'arrivo di Napoleone Bonaparte suscitò un'ondata d'entusiasmo nei milanesi che videro in lui la realizzazione dei nuovi ideali rivoluzionari francesi tanto attesi durante il periodo conservatore degli Asburgo. L'esercito repubblicano entrò a Milano il 15 maggio e, dopo circa un anno di disordini di ispirazione giacobina, ne seguì la costituzione della Repubblica Cisalpina nel 1797. Essa tuttavia non ebbe vita facile perché, partito Napoleone, Milano ricadde nel giacobinismo e non riuscì a opporre alcuna resistenza al ritorno degli austriaci nel 1799 che intrapresero una cieca repressione. Dopo la nomina di Napoleone a primo console, grazie alla vittoria sul campo di Marengo, Milano torna ad essere il fulcro politico e culturale d'Italia, grazie alla fondazione del Regno d'Italia, con capitale proprio il capoluogo lombardo.
Oggi Milano è un importante centro commerciale ed industriale sia all'interno dell'Unione Europea che a livello internazionale oltre che essere il maggior polo Italiano per i servizi e il terziario, la finanza, la moda, l'editoria e l'industria. È inoltre sede della Borsa valori (in Piazza Affari), gestita da Borsa Italiana S.p.A., uno dei più importanti centri finanziari d'Europa ed è un grande polo di attrazione per le sedi amministrative di decine di multinazionali. È uno dei maggiori centri universitari, editoriali e televisivi d'Europa. È sede del polo fieristico con la maggior superficie espositiva d'Europa. La città di Milano è presente nelle pubblicazioni del Globalization and World Cities Study Group dell'Università di Loughborough, dove nel 2004 è stata classificata come incipient global city insieme ad Amsterdam, Boston, Chicago, Madrid, Mosca e Toronto.
Il grattacielo Pirelli, costruito tra il 1951 e il 1961, come sede del gruppo industriale
MONUMENTI E LUOGHI D’INTERESSE
Gran parte del patrimonio artistico-architettonico di Milano si trova nel centro storico, che deve il suo aspetto attuale a numerosi rimaneggiamenti urbanistici effettuati tra l'unità d'Italia e il primo dopoguerra.
Il monumento simbolo della città è la
cattedrale di Santa Maria Nascente, più conosciuta con il nome di Duomo di Milano, situata nell'omonima piazza, centro della vita economica e culturale cittadina.
A breve distanza si trova il settecentesco
Teatro alla Scala, uno dei teatri lirici più famosi al mondo. A collegare Piazza della Scala e Piazza del Duomo è la
galleria Vittorio Emanuele II, un passaggio coperto con strutture di ferro e vetro a vista in stile eclettico. Altro monumento simbolo di Milano è il
Castello Sforzesco, originariamente concepito come struttura esclusivamente militare, fu poi ridisegnato come elegante corte per i signori della città.
facciata del Castello
Più ad est si trovano la
basilica di Sant'Ambrogio, considerata la seconda chiesa più importante della città, e il complesso ospitante la
chiesa di Santa Maria delle Grazie e il
Cenacolo Leonardesco, dichiarato patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO. Altro sito di notevole interesse artistico è il Cimitero Monumentale, che ospita le tombe dei cittadini milanesi più illustri; di più moderna realizzazione si possono trovare la Stazione Centrale, costruita in uno stile che unisce la maestosità delle strutture fasciste a decorazioni in stile liberty, e lo stadio Giuseppe Meazza, chiamata La Scala del calcio. La città inoltre è ricca di musei e gallerie d'arte; il più famoso è certamente la
pinacoteca di Brera che assieme al
museo Poldi Pezzoli e alla
pinacoteca Ambrosiana costituisce la rete delle più famose gallerie d'arte milanesi. Un altro notevole circuito di musei è formato dalle case museo milanesi. La Triennale di Milano, sede di esposizioni di arte moderna forma con il PAC le sedi espositive per l'arte moderna a Milano. A questi vanno aggiunti i musei a carattere scientifico e le decine di musei minori, come i musei del Castello Sforzesco.
La Pinacoteca di Brera è sicuramente la galleria d'arte più completa e celebre di Milano: ospita al suo interno una collezione tra le più ricche al mondo, contenendo opere dei più importanti artisti del panorama italiano ed internazionale, dal quattordicesimo al ventesimo secolo. La pinacoteca Ambrosiana assieme alla Biblioteca Ambrosiana, fondate nei primi anni del XVII secolo, ospitano tra le numerose opere il
codice Atlantico e il Ritratto di musico di Leonardo Da Vinci, assieme al Poldi Pezzoli, la cui collezione comprende
tele di Botticelli, Michelangelo e Andrea Mantegna.
copertura in vetro della galleria Vittorio Emanuele II
Quadriportico e facciata della basilica di Sant'Ambrogio
il Teatro alla Scala