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Giappone, stop alla caccia delle balene

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SaNa
view post Posted on 19/2/2011, 19:15     +1   -1




TOKYO - Il Giappone non ha intenzione di rinunciare alla caccia alle balene e ha protestato con Olanda, Australia e Nuova Zelanda, chiedendo "misure efficaci per impedire azioni di disturbo" degli eco-pirati di Sea Shepherd contro la flotta di Tokyo, costretta quest'anno a chiudere anticipatamente la stagione di caccia nelle acque dell'Antartico.Il ministro degli Esteri, Seiji Maehara, ha espresso "forte rammarico" per l'iniziativa violenta degli attivisti che "non può essere perdonata" minacciando "la vita dell'equipaggio e le stesse navi".

Anche se la percezione "sulla caccia alle balene cambia in ogni Paese, riflettendone storia e cultura del cibo, nessuno può impedire la legittima ricerca da parte del Giappone, per non parlare di Sea Shepherd", ha aggiunto.
Eppure in mattinata si era affacciata per poche ore l'ipotesi di svolta storica sul tema: il ministro della Pesca, Michihiko Kano, nell'annunciare la sospensione anticipata della caccia nelle acque dell'Antartico e il rientro della flotta dopo lo scontro con gli 'eco-pirati', ha evitato indicazioni sulla prossima stagione, accennando a un "esame della situazione" cui sarebbe seguito "un giudizio in modo omnicomprensivo".
Un passaggio apparso ai più come un ipotetico e ulteriore elemento per la tutela dei cetacei, ma che è stato corretto con decisione dal portavoce del governo, Yukio Edano. Il Giappone, ha rilevato, non ha intenzione di cedere alle pressioni di Sea Shepherd e "vuole continuare la ricerca scientifica con la caccia alle balene".

E' la prima volta, tuttavia, che Tokyo ha chiuso in anticipo (col magro 'bottino' di 172 balenottere minke sul target di 900) la stagione di caccia, condotta annualmente dall'autunno alla primavera, a causa di pesanti interferenze da quando la Sea Shepherd, che si batte tra l'altro per la tutela del 'santuario' dell'Antartico, ha cominciato nel 2005 a disturbare con progressiva insistenza le attività nipponiche.
La decisione del governo giapponese è maturata dopo che le tre navi dell'associazione avevano individuato la flotta baleniera, tallonando e isolando l'ammiraglia Nisshin Maru per dare il via a una battaglia nell'oceano tra getti d'acqua, funi in mare per imbrigliare le eliche e lancio di fumogeni.

Il Sol Levante, che da sempre rivendica l'attività come "ancestrale tradizione culturale", ha introdotto il concetto di "caccia a fini scientifici" per aggirare la moratoria internazionale del 1986, sostenendo di aver diritto a valutare l'impatto delle balene sull'industria della pesca.L'Australia, che con la Nuova Zelanda sostiene Sea Shepherd che ha alcune navi battenti bandiera dell'Olanda, ha accolto con soddisfazione la fine anticipata dei programmi nipponici nell' Antartico.
"Siamo contenti che questa stagione sia finita e non crediamo che ve ne debba essere mai un'altra", ha detto il ministro laburista dell'Ambiente, Tony Burke. Secondo Greenpeace tuttavia l'Australia, che ha citato in giudizio il Giappone per violazione del santuario delle balene nei mari antartici, deve fare di più. "Vincere la causa presso la Corte internazionale di giustizia non sarà sufficiente, ha detto la direttrice esecutiva di Greenpeace Australia, Linda Sevey. "E' necessario operare con altri Paesi per indagare sulla compravendita di voti presso la Commissione baleniera internazionale e applicare forti pressioni nei negoziati per un nuovo accordo di libero commercio con il Giappone".
 
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