SELENE
Nelle religioni dell'Antica Grecia
Selene (in greco Σελήνη, "luna"; etimo: "la risplendente") è la dea della Luna, figlia di Iperione e Teia, sorella di Elio (il Sole) ed Eos (l'Aurora).
Sebastiano Ricci, Selene e Endimione, Londra, Chiswick House
Selene è la personificazione della Luna piena, insieme ad Artemide (la Luna crescente), alla quale è a volte assimilata, ed ad Ecate (la Luna nuova). La dea viene generalmente descritta come una bella donna con il viso pallido, che indossa lunghe vesti fluide bianche od argentate e che reca sulla testa una luna crescente ed in mano una torcia. Molte rappresentazioni la raffigurano su un carro trainato da buoi o su una biga tirata da cavalli, che insegue quella solare. Le si attribuì una relazione con Zeus, dal quale ebbe Pandia ed Erse (la rugiada)ed un'altra con Pan, che per sedurla si travestì con un vello di pecora bianca e Selene vi salì sopra.
Selene, Pergamonmuseum, Berlino
Un altro mito che la riguarda è quello dell'amore per Endimione, re dell'Elide. Selene si innamorò del bellissimo giovane ed ogni notte lo andava a trovare mentre dormiva in una grotta del monte Latmo, in Asia Minore. Pur di poterlo andare a trovare ogni notte, Selene gli diede un sonno eterno e dalla relazione nacquero cinquanta figlie.
Nella mitologia romana fu associata a Luna; il tempio della Luna si trovava a Roma sull'Aventino.
ALTRE VERSIONI:Selene, in questa storia romanticissima e un po' triste, un giorno vide in una grotta un giovane addormentato, Endimione,e se ne innamorò perdutamente.Ne nacque un grande amore, che diede la luce a ben cinquanta figlie; ma Selene non sopportava l'idea che un giorno il suo amante potesse morire, e lo fece sprofondare in un sonno eterno per poi andare a trovarlo ogni notte. Endimione dormiva con gli occhi aperti, per poter vedere l'apparizione della sua donna. Altre versioni meno romantiche della storia sostengono che Endimione avesse chiesto a Zeus di dormire per non perdere la sua giovanile bellezza, o addirittura per evitare che Selene rischiasse un'ulteriore gravidanza! Selene comunque non perde il suo fascino di personificazione della Luna, che regala un po' di luce alla notte e un po' di sogno alla realtà
Endimione e Selene
MONUMENTI A LEI RIFERITI:n alcuni notissimi monumenti Selene è presente non tanto come dea, ma piuttosto come personificazione temporale della notte, così nel frontone orientale del
Partenone (al British Museum), dove si allontanava sprofondando con il suo carro, lasciando la scena al fratello.
Sul fregio sud dell’
Altare di Pergamo (al Pergamon Museum di Berlino) si trova la raffigurazione plastica più grande ed importante di Selene: la dea, vicina al carro di Helios, si allontana veloce in groppa ad un mulo.
Nell’arte romana ebbe particolare fortuna il mito di Endimione presente diverse volte nelle pitture pompeiane, ma soprattutto in ambito funerario. Sulla fronte di numerosi sarcofagi si scelse di raffigurare questo mito, nel quale probabilmente si coglieva il senso simbolico del sonno eterno di Endimione, avvicinabile alla morte.
Nei contesti funerari sono documentati anche solo dei simboli lunari, poichè nella religiosità pagana la dea era legata al mondo dei defunti.
Sull’
Arco di Costantino alla Luna è dedicato uno dei due tondi dei lati brevi, realizzati appositamente per il monumento.
Nel tondo del lato occidentale, contrapposto a quello est con la figura del Sole, Selene, con il crescente lunare sulla fronte ed il velo gonfiato dal vento, guida una biga che si immerge nelle acque del mare, simboleggiando così la fine della notte.
Selene, Hesperos, Phosphoros, Louvre, Parigi